Il giorno dopo, il 13 marzo, venne consegnato al Comando tedesco di Torino, che ne decise la deportazione al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 20 marzo 1944. Musicista, compositore e studioso, è ricordato per le sue composizioni di musica sinfonica di successo internazionale e per la sua raccolta con arrangiamenti delle Canzoni popolari del Piemonte. Nel gennaio del 1945 venne coinvolta in una delle terribili “marce della morte” (marce forzate finalizzate a spostare verso occidente i prigionieri in territori ancora non minacciati dall’avanzata dell’esercito sovietico) che la condusse al campo di concentramento di Bergen Belsen. Pacifico non superò la selezione iniziale, e venne ucciso il 6 agosto 1944 ad Auschwitz. Sposata con Ernesto Funaro, viveva con la famiglia in via della Consolata 8 a Torino. Il 6 giugno 1944 Corrado fu scoperto e catturato, in circostanze ignote, da italiani o tedeschi, i quali gli promisero la libertà se avesse dato loro del denaro o dei gioielli. Wanda e Alessandro decisero di sfollare a Forno Canavese ma prima di attuare il piano di fuga vollero nascondere la figlia Elena presso l’Istituto Charitas in corso Quintino Sella 79, gestito da Luigi e Rita Vinay.I coniugi sfollarono nel Canavese trovando rifugio presumibilmente presso la frazione Milani di Forno Canavese. Ebbe due fratelli, Aldo e Italo. Scesi a Torino il 27 ottobre 1943 per quello che doveva essere un incontro di affari al caffè Zucca in via Roma, i Colombo vi furono arrestati dalle SS. Eleonora non superò la selezione iniziale e fu uccisa all’arrivo ad Auschwitz il 10 aprile 1944. A causa del tradimento di un fascista infiltrato il 17 dicembre 1943 venne arrestato a Torino da reparti tedeschi e detenuto presso il carcere Le Nuove di Torino. Non superò la selezione iniziale e fu uccisa all’arrivo; morì il 23 maggio 1944. Non abbiamo notizia di un suo impegno diretto nella Resistenza e non conosciamo molto delle motivazioni del suo arresto. Conobbe la detenzione nel carcere Le Nuove di Torino. Carlo morì a Harteim il 13 novembre 1944. I reduci del trasporto furono 51. Pietra d’Inciampo in Via Mompiani, 10. Non sappiamo se Franco arrivò vivo ad Auschwitz, se superò la selezione iniziale e fu immatricolato oppure se fu ucciso al suo arrivo. Era figlio di Gabriele e Eleonora Reinach. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana, i bandi Graziani resero obbligatorio l’arruolamento delle classi dal 1923 al 1925. Viveva coi genitori e il fratello Sergio in via Fratelli Carle 6 a Torino. La cattura, che avvenne attirandolo all’esterno del convento nel quale si era rifugiato con il pretesto di una inesistente comunicazione riguardante la moglie, avvenne a causa di una delazione anonima. Gli Stolpersteine (pietre d’inciampo) sono un monumento diffuso e partecipato dell’artista tedesco Gunter Demnig per l’Europa. Luigi Rosso nacque a Torino il 12 novembre 1903 da Giuseppe e Giovanna Miolis. In quel luogo, però, il 7 dicembre 1943 venne catturata insieme ai genitori e al fratello, condotto alle carceri di Aosta e quindi trasferito nel campo di Fossoli. L’ultima sua residenza fu in via Fontanesi 38. Sposato con Gabriella Trieste, abitava con la moglie e i figli in via Campana 24 a Torino. Elena Recanati vedova Foa in Napolitano nacque a Torino il 12 marzo 1922 da Luigi e Luigia Simon. Morì il 30 giugno 2005. Qualche giorno dopo, uscito di casa per raggiungere un caffè di piazza Palazzo di Città dove avrebbe dovuto incontrare degli amici e prendere contatti per entrare nella Resistenza, venne arrestato in una retata. Luigi venne prima trasferito a Schwechat-Floridsdorf, sottocampo di Mauthausen, poi di nuovo nel campo centrale e infine nell’Erholungsheim-Hartheim. Avvocato, impegnato nella Resistenza, venne arrestato il 12 agosto 1944 mentre tentava di far liberare alcuni detenuti politici. In quanto ebrea, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Al suo arrivo al campo, superò la selezione iniziale e venne immatricolato col numero 174514. Fu trasferita a Hessisch-Lichtenau, sottocampo di Buchenwald. Collocato a riposo col grado di colonnello nel 1940, venne richiamatonello stesso anno e prese il comando della IV brigata costiera col grado di generale dibrigata. Di professione contabile, abitava in via Campana 18 bis a Torino. Figlia di Adolfo Segre e di Ernesta Sacerdote. Stella Valabrega nacque a Torino il 10 giugno del 1923 da Michele e Maria Irene Roscetti, che ebbero altri tre figli, Mario, Gino e Aldo. Virginia Montalcini nacque a Torino il 12 ottobre 1920 da Eugenio e Adriana Fubini. Sposato con Ines Saragaglio, abitava con la famiglia in via Borg Pisani 29 a Torino. Di seguito sono i nomi delle vittime in ordine alfabetico. Umberto Nizza nacque a Torino il 20 agosto 1893 da Teodoro e Elena Ottolenghi. Alfonso Ogliaro nacque il 30 maggio 1897 a Biella da una famiglia operaia. Il Centro di documentazione ebraica contemporanea ha identificato 333 deportati di quel convoglio, di cui 96 sopravvissuti. Dopo la guerra, il dipendente fedifrago, processato, fu prosciolto per l’amnistia decretata per i reati degli anni di guerra. Giorgio morì in prigionia in luogo ignoto e in una data sconosciuta. In seguito all’emanazione delle leggi razziali nell’autunno del 1938, la famiglia meditò di fuggire dall’abitazione, ma fu l’annuncio dell’entrata in guerra (10 giugno 1940), a spingerli a trovare rifugio nello sfollamento a Mezzenile, nelle Valli di Lanzo. Luciana morì nel gennaio del 1945 in luogo ignoto. Morì nel febbraio 1945 in luogo ignoto. Marianna Sacerdote nacque a Torino l’8 gennaio 1874 da Raffaele Sacerdote e Terracini Rosalia. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione nazista dell’Italia del Centro-Nord cominciarono le deportazioni di ebrei dall’Italia verso i campi di sterminio in Polonia; Enrico, Benvenuto e Mario furono vittime del tradimento da parte del dipendente che gestiva il loro negozio. Venne in seguito trasferito al campo di concentramento di Mauthausen, dove venne immatricolato col numero 125702. Il 16 febbraio venne trasferito nel sottocampo di Gusen. Per ricordare le singole vittime del nazionalsocialismo l’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Sposata con Rino Poggetto, abitava a Torino in Corso Cairoli 32. Abitavacon la famiglia in corso Vittorio Emanuele II 70 a Torino.Di professione era ingegnere, ma in seguito alle leggi razziali del 1938 non potécontinuare a svolgere il suo lavoro. Era figlio di Giuseppe e di Leonilda Tersilla Segre; era fratello di Dante e di Italo. Detenuto in un primo tempo nel campo di Bolzano-Gries, il 14 dicembre 1944 fu deportato a Flossenbürg, dove arrivò il 20 dello stesso mese. Coniugata con Levi Costanzo, abitava a Torino in via Amedeo Avogadro 19. Il 17 aprile 1944 venne individuato con l’inganno e arrestato. Trasferito nel sottocampo di Gusen e poi di nuovo a Mauthausen, Gelindo morì in una data incerta, compresa tra il 10 e il 16 marzo 1945. Filippo morì il 2 marzo 1945 nel campo di Mauthausen. Con lei furono deportati il fratello e la madre. In quella sede, il 16 maggio 1944, probabilmente a causa di una delazione, si presentarono i tedeschi per arrestare i due fratelli. I deportati furono 605: di questi solamente 97 uomini superarono la selezione per il gas e furono immessi nel campo, mentre le donne immatricolate furono solamente 31; i bambini nati dopo il 1931 furono 36. Nel suo caso, in seguito a una delazione Eleonora fu prelevata da reparti nazisti nella clinica Sanatrix dove si trovava ricoverata in seguito di una grave operazione chirurgica. I suoi genitori erano Emanuele Bachi e Teresa Richetti. Fu condannato, il 20 marzo 1937, a dodici anni di reclusione. Attirati a Torino il 27 ottobre 1943 per quello che doveva essere un incontro di affari al caffè Zucca in via Roma, i Colombo vi furono arrestati dalle SS. Salvatore Segre nacque ad Asti il 31 ottobre 1897, figlio di Leone e Annetta. Ebrea, fu arrestata a Torino l’8 marzo 1944, come la nuora e il figlio Giorgio Tedeschi. Per questo motivo venne arrestato il 3 marzo 1944 da italiani e portato alla Casa Littoria (attuale Palazzo Campana) e quindi incarcerato nella caserma di via Asti. Venne arrestato a Torino il 26 agosto 1944 e trasferito in un primo tempo al campo di concentramento di Bolzano, da dove il 24 ottobre 1944 venne deportato ad Auschwitz, che raggiunse il 28 dello stesso mese. Ebrea, il 9 agosto 1944 venne arrestata a Canischio (TO). Fu deportato ad Auschwitz con un convoglio partito da Fossoli il 22 febbraio 1944 e che arrivò il 26 febbraio successivo. Di formazione ingegnere idraulico, fu anche scrittore e filosofo (pubblicò il libro Il mondo come induzione neurica nel 1936). In questa sezione è possibile visualizzare la geolocalizzazione delle pietre d'inciampo di Torino e consultare le biografie corrispondenti. Dopo la sua uscita dal Revier, il 22 settembre, ritornò nel sottocampo di Gusen, fino all’8 novembre del 1944. quando fu di nuovo ricoverato nel Revier di Gusen. Venne in seguito trasferito a nel sottocampo di Gusen. Giacomo Tedeschi nacque a Torino il 12 luglio 1892 da Giuseppe e Pia. Venne trasferita nel campo di Fossoli e quindi deportata nel campo diconcentramento di Auschwitz il 26 giugno 1944.Rosetta venne uccisa al momento del suo arrivo a Auschwitz, il 30 giugno 1944. Lucio Pernaci nacque il 16 gennaio 1900 a Caltanissetta da Michele e Giuseppa. Il dipendente fedifrago incassò dai nazisti la taglia di 5.000 lire per ogni ebreo catturato e si appropriò del negozio, che saccheggiò. Venne deportato a Mauthausen, dove arrivò l’11 marzo 1944 e fu immatricolato con il numero 57336. Dopo l’8 settembre 1943, la sua attività clandestina venne individuata dalla polizia fascista e dalla Gestapo, che tra gennaio e marzo 1944 procedettero a molti arresti tra gli esponenti del CLNRP (Comitato di liberazione nazionale regionale del Piemonte). In quanto ebreo fu colpito dalle leggi razziali del 1938, che lo costrinsero a lasciare l’insegnamento. A Firenze conobbe Giulia Vannetti che sposò nel 1928. Nato a Torino il 14 novembre 1894 in viale Madonna di Campagna 4, nel 1925 si trasferì in via Nole 64 e, successivamente, nel 1928, in via Borgaro 52, quindi l’anno dopo in via San Pancrazio 16, nel retro dello stabile che ospitava il commissariato di Polizia dove fu condotto dopo l’arresto del marzo 1944. La nascita di Luigi Porcellana è incerta: nacque il 15 o 25 marzo 1908 oppure il 15 marzo 1898 a Torino, figlio di Maddalena Durando e Giovanni Porcellana. Vedova di Cavour Servadio, abitava con la madre in corso Orbassano 14 a Torino (attuale corso Alcide De Gasperi 14). In quanto ebrea, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Non conosciamo il numero di matricola che le venne assegnato, e non sappiamo nulla della sua vita all’interno del lager. Arrestato a Torino il 20 agosto 1944 da forze armate repubblichine, dopo un periodo di detenzione in una caserma di Venaria Reale, venne trasferito alle Nuove e quindi all’Albergo Nazionale per interrogatori. La scheda dell'Istituto Storico di Torino indica come data di morte il 25 aprile 1945, data dell'evacuazione del campo di Melk .Cfr. Sposato con Adele Garlisi, abitava in corso Regio Parco 35 a Torino. Per questo motivo venne arrestato il 3 marzo 1944. Trasferitosi a Torino, si sposò con Emma Ester Treves da cui ebbe due figlie, Nedelia e Elda. Detenuta in un primo tempo presso Cuorgné, quindi alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferita al campo di Bolzano. Renato morì ad Auschwitz il 5 maggio 1944. Leone venne quindi trasferito alle carceri di Milano, e di qui il 30 gennaio 1944 deportato ad Auschwitz. Dopo l’arrivo a Auschwitz, non abbiamo notizie certe sull’immatricolazione di Maria Irene, e nemmeno sul luogo e sulla data della sua morte, che potrebbe essere avvenuta immediatamente all’arrivo oppure in seguito durante la prigionia. Riconosciuta quale ebrea, venne a sua volta arrestata insieme alla sorella Itala che l’accompagnava. Vittorio Casnati nacque a Buja (UD) il 17 agosto 1910 da Achille e Anna Pittini. Celestina nacque a Trino Vercellese (VC) il primo maggio 1870. Dopo una prima detenzione torinese, fu in breve tempo trasferito al campo di concentramento di Bolzano, e qui obbligato a servire nella contraerea tedesca. Tullio Segre nacque a Torino il 1 giugno 1924 da Ugo e Iolanda Momigliano. Sposato con Marianna Cravero, abitava in via San Quintino 30 a Torino. In nome dei suoi ideali, partecipò agli scioperi del marzo 1944 e fu arrestato il 12 marzo. Venne poi più volte trasferito nei sottocampi di Mauthausen, prima a Solvay-Ebensee e in seguito a Wels II. Riconosciute quali ebree, furono a loro volta arrestate e poi deportate. Sposato con Gina Della Seta, abitava con la moglie in via Cosseria 1 a Torino. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944. Pietra d’Inciampo in Via Visconti di Modrone, 20. Antifascista di vecchia data, il suo impegno politico l’aveva portato a spostarsi a Torino nel 1929 con la famiglia per tentare di sfuggire alle persecuzioni e alle difficoltà lavorative. Venne quindi deportato al campo di concentramento di Mauthausen il 1° febbraio 1945, e al suo arrivo, il 4 dello stesso mese, venne immatricolato col numero 126144. Il suo ultimo nascondiglio conosciuto si trovava tra Vistrorio Canavese, dalle fonti provenienti dalla Comunità ebraica di Torino, e Succinto Canavese – fonte CDEC – dove fu arrestata insieme al padre Gastone e al fratello Achille, da soldati Italiani della RSI e condotta presso il carcere di Ivrea, dove fu detenuta per un periodo imprecisato. Cfr. Arduino Cremisi nacque a Pisa il 25 novembre 1876 da Angiolo e Rachele Momigliano. Ferdinando Bagatin nacque a Saint-Maurice sur Seine presso Parigi il 7 o l’8 settembre 1924 da Giacinto e Natalina Sogni, emigrati italiani in Francia. Felicino viene descritto da Aldo Zargani in Per violino solo come “altissimo, bellissimo, Nizza Cavalleria, elmo dorato e cimiero d’argento”, e come molto coraggioso al limite dell’incoscienza, tanto da frequentare regolarmente – lui ebreo – i caffè alla moda di piazza Carlo Felice nell’autunno 1943 (mentre il divieto di ingresso datava dalle leggi razziali del 1938 e, al contempo, era ormai di pubblico dominio la notizia delle deportazioni in Germania per gli ebrei). La figlia Stella fu tra i sopravvissuti. I deportati furono 605; di questi solamente 97 uomini superarono la selezione per il gas e furono immessi nel campo, mentre le donne immatricolate furono solamente 31; i bambini nati dopo il 1931 furono 36. Arrivò a Mauthausen il 20 marzo 1944. Convinto che si trattasse di ricevere notizie dei figli sfollati in Abruzzo, e di cui non aveva più notizie a causa dei combattimenti nella penisola, venne invece arrestato. Il Museo, che dal 2015 gestisce lo Sportello Pietre d’inciampo, cura il dialogo con le persone che richiedono l’installazione di pietre o manifestano interesse per il progetto e le sue finalità. Viveva coi genitori e con il fratello Raimondo in via Filangieri 4 a Torino. Pacifico Foa nacque a Cuneo il 26 dicembre 1905 da Ezechiele e Rachele De Benedetti. All’arrivo al campo, Ilka non superò la prima selezione e venne uccisa il giorno stesso insieme ai suoi figli. Dopo la detenzione prima alle Nuove di Torino quindi nelle carceri di Milano, Enrico, Benvenuto e Mario vennero deportati a Auschwitz il 6 dicembre 1943. Al suo arrivo il 26 febbraio seguente superò la selezione iniziale e venne immatricolato col numero 174547. Rinaldo Corio nacque a Torino il 19 settembre 1914 da Giovanni Battista e Monica Giuseppa Perotti. I bambini (nati dopo il 1931) identificati del convoglio furono 33. Elena Colombo nacque a Torino il 5 giugno del 1933, figlia di Alessandro e Wanda Debora Foà. Detenuto alle Nuove di Torino, Giorgio venne quindi trasferito a Fossoli. Detenuta presso le carceri Nuove di Torino, fu trasferita nelle carceri di San Vittore di Milano e quindi deportata ad Auschwitz. Di qui venne deportato a Auschwitz il 16 maggio1944.Moise Adolfo venne ucciso al momento del suo arrivo a Auschwitz, il 23 maggio 1944. Giunto alla terza edizione, il progetto Pietre d'inciampo Torino nel 2017 vedrà la posa di 18 pietre, arrivando così a un totale di … Marco era vivo alla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945, ma non poté sopravvivere alle conseguenze del terribile trattamento subito in prigionia, e vi morì il 3 marzo 1945. Michele Tabor nacque a Mondovì il 1 settembre 1886 da Paolo e Antonia Ivaldi. Lucio morì il 27 giugno 1944 a Gusen, un sottocampo di Mauthausen. Wanda Debora fu tra i 477 che non passarono la selezione e fu destinata direttamente alle camere a gas all’arrivo ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Le sue ceneri si trovano al cimitero Lepetit di Ebensee. Franco Levi nacque a Dogliani (CN) il 7 gennaio 1910 da Daniele e Adele Terracini. Ebreo, il 3 dicembre 1943 venne arrestato a Varese da italiani. Non abbiamo ulteriori notizie di Giacomo, che morì in prigionia ad Auschwitz in data ignota, dopo il febbraio 1944. Lidia Tedeschi, detta “Pucci”, nacque a Torino il 29 gennaio 1925 da Girolamo e Rosetta Rimini, con i quali abitava in via Aurelio Saffi 13 a Torino. Dalle testimonianze della famiglia Rondolino sappiamo che suonava e presumibilmente studiava il pianoforte insieme al cugino più grande di un anno, Gianni Rondolino.Dopo la pubblicazione del decreto di Polizia n. 5 emanato il 30 novembre 1943 dalla RSI, che prevedeva che da quel momento “tutti gli ebrei dovevano essere inviati in campi di concentramento speciale”, prima di nascondersi a Forno Canavese, il papà Alessandro affidò la figlia all’Istituto Charitas, un Asilo di Carità gratuita, la cui prima sede era a due portoni di distanza dal suo appartamento alla Crocetta (corso Orbassano 15). Molti superstiti - fra i quali Ferruccio Maruffi, Quinto Osano, Nino Bonelli e Pio Bigo - ricordano quei momenti nelle loro memorie. Sposata con Ugo Segre, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino. Carlo Stratta nacque a Torino il 16 novembre 1911 da Ignazio e Lucia Sina. Mantenne i contatti con alcuni gruppi antifascisti organizzati in clandestinità, coordinò le attività di opposizione nelle fabbriche di Torino fino al 1940 e, in seguito, con le formazioni partigiane che si organizzarono dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.Partecipò all’organizzazione degli scioperi del primo marzo del 1944, avvenimento che causò il suo arresto il 5 marzo al rientro in fabbrica. Lucio partecipò agli scioperi del marzo 1944 e per questo motivo venne chiamato in questura. In seguito, nel 1944, il mobilificio cambiò nome da “V. Sposato con Camilla Sorzana, con la quale ebbe il figlio Giorgio Amedeo, abitava con la famiglia in via Legnano 28 a Torino. Ebreo, il 27 ottobre 1943 venne arrestato da tedeschi. Venne trasferito nel campo di Fossoli.Teodoro morì in prigionia a causa di una broncopolmonite l’8 giugno 1944 nel campo diFossoli. Franco è ricordato da una Pietra d’inciampo in via Parini 8 a Torino, presso il Liceo classico dove studiò. Sposato con Maria (Marisetta) Treves, abitava con la famiglia in corso Arimondi 11 a Torino. A Torino visse in Via Vigone 54. Detenuto in un primo tempo alle Nuove di Torino, venne quindi trasferito alle carceri di Milano. Di questi solamente 23 erano vivi alla fine della guerra. Eleonora Levi nacque a Torino il 23 febbraio 1884, figlia di Davide e Elisa Rignano. Cfr. Dopo alcuni mesi, furono deportati ad Auschwitz su un treno partito il 2 agosto 1944 da Verona, insieme ad altri deportati di varia provenienza. L’azienda per dolciumi continuò la sua attività nel 1939, come documentato dall’annuario industriale, con la sigla “C.S.- Fabbrica cartonaggi”.La famiglia Colombo inoltre affittava un appartamento al terzo piano di via Piazzi 3 da altro residente nello stabile; presumibilmente si trasferirono in quest’ultima residenza per poter essere più vicini e di conseguenza avere un maggiore controllo sui locali della tipografia ed eventualmente essere pronti per intervenire in caso d’incendio, eventualità dovuta ai frequenti bombardamenti che colpirono la città.Secondo quanto riporta la documentazione custodita dal CDEC Alessandro e la moglie Wanda, fuggirono a Forno Canavese, presumibilmente in un casolare della frazione Milani. Detenuta presso Le Nuove di Torino, venne poi trasferita nelle carceri di San Vittore a Milano. Sposato con Iolanda Momigliano, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino. Dopo il 10 settembre del 1943 le condizioni di vita in città divennero molto pericolose con l’arrivo dei soldati tedeschi in città e soprattutto con l’emanazione della Circolare Buffarini Guidi del 30 novembre che prevedeva che gli ebrei venissero inviati in campi di concentramento speciali. Era figlio di Marco e di Bice Sacerdote. Sposato con Rosa Nardo, viveva con la moglie e la figlia Lia in via Pagno 9 a Torino. Venne arrestata il 20 marzo 1944 a Moncalieri, dove si era trasferita dopo che la casa di famiglia era stata distrutta dai bombardamenti. 28 di 39. Corrado, con ingenuità, li portò al nascondiglio del fratello Enzo (nell’ufficio di un amico, l’ingegnere Dalmiro Costa) dove i due rubarono denaro e gioielli. Venne immatricolato col numero 174536. Fu trasferito prima nel sottocampo di Gusen (Mauthausen) e poi a Schwechat-Floridsdorf (Mauthausen). Dopo essere stata imprigionata al carcere Le Nuove, venne condotta al carcere di Milano. In seguito, venne trasferito nei campi di Natzweiler, Sachsenhausen e infine Buchenwald, dove venne nuovamente immatricolato col numero 31168 e classificato nella catagoria “Pol” (prigioniero per motivi politici). Di professione panettiere, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 aveva rinnovato il suo impegno aderendo alla Resistenza, e fu membro dall’ottobre 1944 della SAP (Squadra di azione patriottica) Cavour, della quale fece parte anche il figlio Alessandro (1927). Detenuto presso Le Nuove di Torino, fu successivamente trasferito nelle carceri di San Vittore di Milano, per poi essere deportato da Verona il 2 agosto 1944 con destinazione Auschwitz. Il treno che lo trasportò era partito da Firenze, raccolse altri deportati a Fossoli e a Verona – per un totale di 597 persone – giungendo a Mauthausen l’11 marzo. Le “pietre d’inciampo”, stolpersteine in tedesco, sono delle piccole installazioni ideate e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demning, posizionate da lui stesso sui marciapiedi delle città, in prossimità degli ultimi luoghi frequentati dalle vittime prima di essere deportate nei campi di concentramento. Alberto Missaglia nacque a Torino il 10 settembre 1908, unico figlio di Paolo e Alessandra Salomone. Renato venne liberato il 5 maggio 1945. In quanto ebrea, venne arrestata il 28 marzo 1944 dai tedeschi a Casteldelfino (CN). Pietre di Inciampo, Milan: See 16 reviews, articles, and 41 photos of Pietre di Inciampo, ranked No.340 on Tripadvisor among 1,236 attractions in Milan. Arrestato il 30 settembre 1944, venne inizialmente trasferito al campo di Bolzano, dove fu immatricolato col numero 5463 e destinato al Blocco A. Il 14 dicembre 1944 venne deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 19 dello stesso mese e fu immatricolato col numero 114093. In seguito la sua famiglia si trasferì nuovamente in Italia, e Ferdinando abitava con i genitori e i fratelli in via San Domenico 1 a Torino. Dopo aver sposato Regina Jacob a Parigi, rientrò in Italia, dove nacque la figlia Silvana. Ilka (in alcuni documenti anche Ilca) Vitale nacque a Torino il 17 febbraio 1906 da Achille e Rina Loria. Jacopo non superò la selezione iniziale e fu ucciso il giorno stesso del suo arrivo a Auschwitz, il 23 maggio 1944. Gunter Demnig quotes the Jewish Talmud when … Fu arrestato dai tedeschi il 2 dicembre 1943, insieme con la cugina Marisa Scala. Fu trattenuto come IMI (internato militareitaliano), mantenendo ferma la decisione di non aderire alla Repubblica sociale italiana,scelta che gli avrebbe permesso di evitare le dure condizioni della prigionia e di rientrare inItalia, nei .Durante un trasferimento forzato di prigionieri da sottrarre all’avanzata sovietica,Emanuele riuscì a scappare ma la sua fuga durò poco e venne presto catturato.Riconsegnato ai tedeschi e troppo debilitato per continuare la marcia, venne ucciso il 28gennaio 1945 presso Schelkow in Polonia.Emanuele venne insignito della medaglia d’argento al valor militare. Poco dopo, il 17 febbraio, fu trasferito a Gusen, sottocampo di Mauthausen, dove morì il 26 marzo 1945. Rinaldo morì a Gusen il 18 o il 19 aprile 1945. Al suo arrivo venne immatricolato con il numero 57401. fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito il 22 febbraio 1944 e arrivato il 26 dello stesso mese. In quanto ebrea, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Da qui fu deportato il 14 dicembre 1944 al campo di Flossenburg. Unico tra i suoi fratelli a non laurearsi, nel 1932 prese la tessera del Partito Fascista che gli fu poi revocata in quanto ebreo, secondo le disposizioni delle leggi razziali del 1938. Per le sue critiche condizioni fisiche, venne ricoverato nell’ospedale militare di Linz, in Austria, dove morì il 12 giugno 1945. Studente del Liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino, in seguito alle leggi razziali del 1938 fu costretto ad abbandonare gli studi presso l’istituto. Il 22 febbraio 1944 Stella fu deportata da Fossoli sul convoglio sul quale si trovava anche Primo Levi, e giunse il 26 dello stesso mese nel campo di sterminio di Auschwitz: qui fu immatricolata con il numero 75697 (ad Auschwitz il numero veniva tatuato sul braccio degli häftling – detenuti – durante le fasi di registrazione dei prigionieri).
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