Servono a raggiungere nuovi obiettivi o a migliorare l'esistente. Promuovere l’inclusione in classe significa identificare le differenze tra i singoli studenti e comprendere, per ciascuno, i diversi bisogni ed esigenze. LA SCUOLA prassi per l’inclusione nei processi di apprendimento Nessuna difficolta’ di apprendimento esclude la possibilita’ di avvicinamento alla classe obiettivo La riduzione degli handicap cercare un punto di contatto, un raccordo, fra la programmazione per la classe e la programmazione per l’alunno disabile. per favorire l'inclusione La classe come risorsa (interventi per avvicinare i compagni all'alunno, per favorire la relazione di aiuto, per educare alla cittadinanza, per il superamento di stereotipi...) Metodologie (quali metodologie utili per favorire i processi di apprendimento di tutti vengono utilizzate) Ci riappropriamo di qualcosa che avevamo forse dimenticato, sepolto sotto anni e anni di linguaggio soltanto verbale (soprattutto a scuola). @~ (* {d+��}�G�͋љ���ς�}W�L��$�cGD2�Q���Z4 E@�@����� �A(�q`1���D ������`'�u�4�6pt�c�48.��`�R0��)� �@���R�t C���X��CP�%CBH@�R����f�[�(t� C��Qh�z#0 ��Z�l�`O8�����28.����p|�O×�X Proveremo a definirne cinque. Integrare le risorse speciali nella «speciale normalità» La vita non è solo la scuola e non è solo l'infanzia e la giovinezza: dobbiamo tener ben conto dell'evoluzione demografica e della sempre maggiore longevità delle persone disabili. In molte situazioni l’individualizzazione è stata interpretata come sinonimo di separazione, di lavoro individuale condotto dall’insegnante di sostegno, dentro e fuori la classe. Assistive Technology per utenti con deficit sensoriali e psicofisici 6. *1 J�� "6DTpDQ��2(���C��"��Q��D�qp�Id�y�͛��~k����g�}ֺ ����LX ��X��ň��g`� l �p��B�F�|،l���� ��*�?�� ����Y"1 P������\�8=W�%�Oɘ�4M�0J�"Y�2V�s�,[|��e9�2��s��e���'�9���`���2�&c�tI�@�o�|N6 (��.�sSdl-c�(2�-�y �H�_��/X������Z.$��&\S�������M���07�#�1ؙY�r f��Yym�";�8980m-m�(�]����v�^��D���W~� ��e����mi ]�P����`/ ���u}q�|^R��,g+���\K�k)/����C_|�R����ax�8�t1C^7nfz�D����p�柇��u�$��/�ED˦L L��[���B�@�������ٹ����ЖX�! La scuola dovrebbe essere in grado di dimostrare la migliore qualità dell'apprendimento e delle sviluppo degli alunni "normodotati" proprio come esito formativo prodotto dall'integrazione-inclusione degli alunni in difficoltà. "Le diversità nella scuola sono una risorsa": questa affermazione va concretamente dimostrata non darndola per scontato o invocandola ideologicamente o emotivamente. //--> alunni differenti. L'integrazione scolastica ha dato molto alla scuola italiana e potrà dare ancora di più se verrà considerata fino in fondo un "fiore all'occhiello" del nostro sistema formativo, da esibire sempre con orgoglio e da utilizzare in positivo in tante occasioni, anche quando, ad esempio, si cercano parametri per valutare la qualità delle istituzioni scolastiche che non siano soltanto i livelli di rendimento degli alunni (non disabili). In questa area si identificano, come indicatori di qualità, le risorse strutturali che mediano le attività educative, didattiche e di riduzione degli handicap e quindi il personale, le attrezzature, gli spazi, l'accessibilità, gli ausili, ecc. Certo in modo informale e spontaneo, ma un grande vantaggio deriverà ai nostri alunni se potranno esercitarsi in modo specifico su queste capacità, magari in situazioni difficili. In questo tipo di guadagni educativi potremmo anche aggiungere la costruzione delle regole, dei sistemi di premi e sanzioni, dei contratti e patti formativi, delle aspettative valutative, delle certificazioni / attestazioni / diplomi, ecc., tutti casi in cui, grazie alla disabilità ci si deve confrontare con le diversità, accogliendone le specificità, non escludendole in nome di una pseudo equità statistica [v. voce Portfolio delle competenze]. Nuove tecnologie l’analisi del movimento e la valutazione delle attitudini motorie 7. Nel mediare cognitivamente i contenuti, le informazioni e le azioni con il compagno disabile imparano a mettersi nella mente di un altro, a graduare le proposte sulla base delle possibilità, a fornire gli aiuti realmente necessari e sufficienti. L'altro occhio deve guardare alla qualità dei processi di integrazione, puntando con chiarezza ad alcuni obiettivi che diventano fattori costitutivi di qualità. Ma, appunto, non la si impara individualmente, né interagendo soltanto con compagni socialmente abili. Ma anche un'amicizia influente può essere una, risorsa strumentale, o un buon livello di autostima, o un bel sorriso, ecc. PAROLE CHIAVE PER L'INCLUSIONE Carla Maria Barzaghi Genova, 17/10/2018 . 7. Cosa si intende per risorsa? Risorse strutturali Con la lista delle parole che hai sbagliato organizza: -un dettato con un compagno (lui detta, tu scrivi) oppure -un dettato di corsa (attacca la lista in corridoio, vai a vedere la prima parola, torna in classe e scrivila sul quaderno; continua così per tutte le parole) Storia Fai una lista di domande su quel che vorresti sapere sul Medioevo. La terza dimensione di qualità riguarda l'attività complessiva dell'organizzazione scolastica, che si articola in precise procedure e prassi previste a livello normativo e regolamentare ed esigibili dall'utente dell'istituzione scolastica. 6. I n questa scheda viene descritto ciò che la scuola, e/o il Consiglio di Classe promuovono per favorire l'inclusione. Costruire le proprie competenze assieme ad altri, di cui alcuni in difficoltà, cooperare e fare il tutor sviluppa competenze di pensiero di ordine superiore, non accessibili in uno studio esclusivamente individuale. //2007-01-29: Glossario A questo riguardo, infatti, la Legge in questione recita: “L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata Diventiamo più capaci di servirci di una forma"comunicazione totale", che usa la parola, la gestualità, il corpo, il ritmo, le immagini, ecc. La mediazione didattica diventa pensiero didattico attivo quotidianamente tra pari, generato dalla necessità di produrre apprendimenti anche assieme a chi possiede minori risorse cognitive (Vygotskij). Sono "beni", anche estremamente immateriali, che ci fanno sentire immensamente ricchi. Autonomia, partecipazione, integrazione: Il ruolo delle tecnologie. Ma la è una delle competenze più complesse, intricate di aspetti emozionali, cognitivi, comunicativi, culturali. Organizzazione scolastica, definizione di procedure e rispetto delle norme Un alunno disabile, specie se grave, ha quasi sempre difficoltà comunicative, in ricezione e in espressione: non comprende un certo lessico o sintassi elaborate, non si fa capire con il linguaggio verbale, o a fatica. Se la programmazione individualizzata viene costruita senza conoscere la programmazione della classe si commette un gravissimo errore ai fini dell’integrazione. in maniera inclusiva, e non si limiti ad accogliere, sopportare e gestire gli In particolare sono da valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi. In questa dimensione di qualità troviamo i gruppi di lavoro, la collaborazione tra i docenti, il coinvolgimento operativo di vari enti, servizi e amministrazioni, la collaborazione con la famiglia e, in senso più allargato, con la comunità. google_ad_width = 728; google_ad_client = "pub-5823367332838092";